Il metodo Feuerstein prende il nome dallo psicopedagogista israeliano, nato in Romania, Reuven Feuerstein, che lo ha elaborato per potenziare le “abilità cognitive”. Feuerstein definisce nei suoi studi le abilità cognitive in termini di capacità.

Nella valutazione da lui eleborata, l’LPAD, esplora le capacità del discente nelle diverse categorie di funzionamento cognitivo; elabora tramite la valutazione un piano di trattamento che prevede il potenziamento delle aree emergenti e carenti unitamente ad un lavoro di rafforzamento delle competenze cognitive acquisite.

Il metodo è universale, i suoi principi sono applicabili ad ogni situazione di apprendimento purché questa si trovi nell’area di sviluppo prossimale del discente. Le competenze apprese attraverso gli strumenti elaborati da Feuerstein allenano le diverse competenze cognitive su un piano trasversale rispetto alle nozioni prettamente accademiche. In altre parole affinano le competenze cognitive al fine di poter rispondere in modo soddisfacente alle richieste ambientali.

Le teorie di Feuerstein sono ricche ed elaborate, consigliamo ai lettori di visitare il sito www.fondazionemindtime.ch per maggiori informazioni. La valutazione LPAD può essere svolta presso la fondazione MindTime in Ticino, numerosi centri di terapia oltre al nostro hanno personale formato all’utilizzo del metodo o di sue parti.

Il Cognitive Orientation to Daily Occupational Performance (CO-OP) è un intervento che si concentra sulle modalità di svolgimento delle attività e sull’identificazione di strategie cognitive efficaci, atte a migliorare la performance e a incrementare la competenza della persona.

Il CO-OP comporta un cambiamento dell’approccio di intervento generale del terapista occupazionale, da basato sulle componenti a basato sulla performance, dal recupero all’abilitazione, centrando il progetto terapeutico su un vero coinvolgimento occupazionale.

Si tratta di un modello relazionale di terapia occupazionale ad orientamento psicodinamico. Si basa sul riconoscimento delle emozioni, in costante movimento nel rapporto tra paziente, terapista e “il Fare”.

Il concetto su cui si fonda è semplice: tramite l’attività e la relazione umana, la persona è in grado di mantenere salute e benessere. In particolare, salute e benessere sono il risultato delle occupazioni, delle emozioni e dei sentimenti provati durante lo svolgimento delle attività.

Il Modello Vivaio è un’applicazione dei concetti psicoanalitici e fonda il suo intervento sulla relazione terapeutica (pensieri, ricordi, emozioni, affettività, ecc.). In tale contesto, la scelta dell’attività è di fondamentale importanza. Grazie alla scelta e all’attività, la persona ha la possibilità di recuperare la propria performance.

Acronimo di Applied Behaviour Analysis (Analisi Applicata del comportamento) attinge dalla scienza che descrive le relazioni esistenti tra il comportamento degli organismi e gli eventi che lo causano e influenzano.

L’ABA mira a ridurre le abitudini comportamentali problematiche e disfunzionali attraverso la costruzione di rituali comportamentali adattivi. Il principio sul quale è impostato è quello del rinforzo, utilizzato per sviluppare nuovi apprendimenti e per consolidare o ridurre determinati comportamenti.

Il Metodo SAS©, attraverso l’uso di marionette, permette lo sviluppo delle abilità di cognizione e interazione sociale. Le storie sociali portate nelle sedute partono della persona stessa o dalla sua rete sociale (es: famiglia, scuola…). Tali storie sono tradotte e interpretate in concetti di cognizione sociale comprensibili per la persona con autismo. La finalità del Metodo SAS è quella di promuovere le abilità sociali che consentiranno a bambini e ragazzi di costruire relazioni significative. 

Si tratta di un intervento per l’educazione alle emozioni e ai sentimenti, propri e dell’altro, e di facilitazione della comunicazione interpersonale. L’Educazione Cognitivo Affettiva è un insieme di strategie psicoeducative utilizzate per facilitare bambini e adolescenti che hanno difficoltà sociali, comportamentali e/o cognitive. Può essere facilmente integrata in qualsiasi tipo di terapia pre-esistente.

Il processo di integrazione sensoriale è la capacità del cervello di ricevere, elaborare e organizzare le informazioni sensoriali che percepiamo dal nostro corpo e dall’ambiente circostante. Attraverso i nostri sensi, comprendiamo ciò che abbiamo intorno e questo processo si realizza senza che ne siamo davvero consapevoli.

Gli aspetti spaziali e temporali degli input di diverse modalità sensoriali sono interpretati, associati e unificati. L’integrazione sensoriale è l’elaborazione di tutte queste informazioni e da essa originano le prassie, ovvero il saper cosa fare e come farlo. L’integrazione sensoriale, o la capacità di organizzare le informazioni sensoriali, può essere migliorata attraverso il controllo del suo contributo ai meccanismi cerebrali attivi.

È un programma di arricchimento pre-strumentale volto a bambini dai 18 mesi di vita che presentano disabilità cognitiva o disturbi dell’apprendimento. Si basa sui concetti della mediazione e della teoria di Feuerstein avvalendosi di un approccio ludiforme. I giochi proposti mirano allo sviluppo delle abilità necessarie per tutti gli apprendimenti futuri. 

Il TTM, metodo basato su attività creative e sulla narrazione di vita, richiede la realizzazione di alberi che rappresentano in modo simbolico determinati periodi della propria vita. I dipinti sono usati come punto di partenza per raccontare la propria storia di vita (biografia), con particolare attenzione alle occupazioni quotidiane, per identificare obiettivi di lavoro e ideare i piani per il futuro.

È uno strumento utilizzato dagli ergoterapisti al fine di sostenere e aiutare il caregiver e la persona con demenza nella partecipazione delle attività significative di vita quotidiana a domicilio, mantenere le competenze residue, migliorare la qualità della vita, comprendere e convivere con la malattia.

Nella presa a carico è fondamentale coinvolgere il caregiver e insieme stabilire gli obiettivi di trattamento al fine di trovare strategie efficaci e facilitare lo svolgimento di attività significative sia per la persona malata sia per il suo ambiente sociale.

Il Metodo Schweizer, o “Neurotraining” è stato sviluppato da Verena Schweizer per allenare le funzioni cognitive (concentrazione, apprendimento, memoria, senso dello spazio, flessibilità cognitiva, linguaggio) in persone adulte che presentano un danno cerebrale.

Il metodo comprende una fase valutativa delle funzioni residue e delle risorse del paziente e dei protocolli di allenamento funzionale attraverso materiali concreti e legati alla quotidianità. Gli esercizi proposti sono di difficoltà progressiva e sono adattabili agli interessi e alle particolarità della persona. Per questo può essere applicato anche in altri ambiti, come ad esempio la psicogeriatria e la pediatria.

La comunicazione bimodale (segno+parola) è un sistema di comunicazione che prevede l’uso di segni insieme al linguaggio verbale. Non si sostituisce al linguaggio verbale, è uno strumento che fa da ponte tra il periodo preverbale e lo sviluppo di un linguaggio verbale sufficientemente elaborato per le interazioni di qualità.

L’uso dei segni in comunicazione bimodale (segno+parola) con i bambini che hanno difficoltà di espressione verbale è uno strumento che serve a sostenere lo sviluppo del linguaggio, lo sviluppo cognitivo e lo sviluppo socio-affettivo.

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L’ergoterapista si occupa dell’alimentazione tramite tecniche diverse. Le indicazioni difficoltà di suzione, masticazione e deglutizione, nello specifico tali interventi vengono idealmente coordinati in un team allargato dove si collabora strettamente con logopedista e medico.

Un aspetto importante della terapia dell’alimentazione è relativo alla selettività alimentare, questa riguarda sia una paletta alimentare ristretta sia una limitata scelta di cibi in funzione delle sue caratteristiche (consistenza, colore, …). La terapia dell’alimentazione svolta presso un ergoterapia tiene presente i principi legati ad una sana alimentazione.

L’approccio in terapia dell’alimentazione è a stretto contatto con la famiglia con la quale è imperativo condividere approcci e tecniche.

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Le conoscenze in sessuologia clinica (teorie e strumenti) consentono di stabilire con i pazienti, i partner e i caregivers un corretto rapporto empatico libero da condizionamenti socio-culturali al fine di poter affrontare con efficacia le domande o le problematiche inerenti alla sessualità umana.